Un giorno per gli altri - progetto di volontariato d'impresa con CREDEM Banca

Pubblicato il 19 Ottobre 2021

Per il terzo anno consecutivo si ripete il bellissimo progetto di volontariato d'impresa con CREDEM, coordinato da Alessandro Baracchi, che vede i dipendenti della Banca emiliana diventare volontari per un giorno. Diverse le attività, negli ultimi due anni svolte a distanza, che li hanno visti impegnati: gestione del sito internet dell'Associazione, lavoro di gruppo sul bilancio di missione, confronto sui social media, interviste.
Ed è proprio l'intervista al Presidente svolta da Vanni Badiali che vi riportiamo integralmente.

D: Prevenzione, diagnosi precoce e assistenza ai malati in una battaglia contro i tumori che dura da quasi 100 anni. Come è nata e da chi è partita questa iniziativa?

LILT nasce nel 1922 come Federazione Italiana per la Lotta contro il Cancro, prima tra le associazioni ad attivarsi nella lotta contro i tumori. Cento anni fa, grazie al lavoro di illuminati medici chirurghi fondatori, LILT ha perseguito lo scopo di colmare la totale assenza di comunicazione sul cancro. Nel tempo lo statuto dell'organizzazione si è evoluto, LILT viene riconosciuto Ente pubblico non economico. La sua attività viene svolta sotto la vigilanza del Ministero della Sanità e in collaborazione con Regioni (LILT è presente in tutte le 20 regioni italiane), Province e Comuni. Il bilancio è verificato annualmente dalla corte dei conti.

D: Come è organizzata la LILT e come si finanzia?

Nel tempo ci sono state diverse evoluzioni. Sino al 1994 sia la sede centrale che le associazioni periferiche erano enti pubblici. Con lo statuto del 1994 la sede centrale è rimasta ente pubblico e le associazioni provinciali sono diventate private con una propria organizzazione ed un proprio bilancio. In qualità di ente privato, le associazioni provinciali si finanziano attraverso:

o quote associative
o cene, lotterie, gare sportive
o raccolta fondi
o convenzioni con aziende
o in generale attività promosse con l'intento di comunicare alle persone che la salute si conquista con l'attività sportiva, con una sana alimentazione, evitando alcol, fumo e che gli screening dei tumori più frequenti della donna e dell'uomo (mammella, tiroide, testicolo, melanoma) vanno fatti quando i segni della malattia non sono presenti (quando il tumore si manifesta è comunque troppo tardi...).

D: L'impressione (perlomeno la mia) è che l'associazione riesca coprire alcuni spazi che il SSN, pur avendone i mezzi, non copre (vedasi l'attività di prevenzione). Esiste una relazione/collaborazione con il SSN?

LILT ha sempre cercato di affiancare le proprie attività a quelle del servizio sanitario nazionale, al fine di evitare sovrapposizioni e colmare eventuali spazi vuoti. Ad esempio si sta lavorando per concretizzare un accordo con l'ordine dei medici di base e consentire l'attuazione dell'iniziativa di follow up passati 5 anni dalla diagnosi di un tumore. Durante i primi 5 anni dopo la diagnosi di tumore il paziente viene curato dallo specialista del centro oncologico ma poi viene affidato al proprio medico di base e può sentirsi non sufficientemente seguito, abbandonato. In questo caso LILT, in collaborazione con i medici di base, potrebbe garantire il supporto di esperti oncologi alla stregua di quanto successo nei primi 5 anni dopo la diagnosi.

D: Le attività della LILT sono molto capillari. In che modo l'associazione recupera i feedback delle proprie iniziative per valutarne l'efficacia?

Le attività della LILT sono circostanziate ad una determinata località/zona e per ogni campione di popolazione sono recuperati gli esiti degli screening e da qui il numero dei pazienti in cui è stato rilevato l'insorgenza di un tumore. La scommessa è quella di mettere insieme i dati recuperati a livello provinciale per poter ottenere statistiche a livello nazionale. Una cartina di tornasole è anche e soprattutto l'aumento progressivo delle persone che si sottopongono agli screening promossi dalla LILT, che testimonia l'accresciuta sensibilità delle persone alle campagne della LILT nel tempo.

D: Quale futuro per la LILT e quali nuove iniziative possono essere attivate (anche in collaborazione con il SSN)?

Un obiettivo importante da raggiungere è quello di riuscire a fare "rete" da parte delle diverse associazioni provinciali ottenendo il risultato di coordinare iniziative a livello regionale, scambiare le esperienze e supportare iniziative inter provinciali. Personalmente (Rivelli) sto lavorando alla redazione di un libro che uscirà nel corso del 2022 in cui 10 pazienti testimoniano la loro esperienza non tanto della malattia ma di come hanno fatto a superare la malattia.

L'intervista con il professo Rivelli mi ha dato l'occasione di conoscere l’umanità della persona e i valori dell'uomo di medicina di cui ho apprezzato appieno lo spessore.
Per questo motivo voglio ringraziare lui e tutti voi della LILT per il servizio offerto e per lo spirito che anima l'associazione.
Grazie ancora.
V. Badiali

 

PROF. RIVELLI

PROF. RIVELLI