La medicina interculturale di Salute Senza Frontiere II di LILT Milano Monza Brianza

Pubblicato il 29 Giugno 2021

Sana alimentazione e importanza delle visite di prevenzione oncologica: sono questi gli argomenti che hanno interessato maggiormente le comunità straniere del territorio di Milano che hanno partecipato ai percorsi di sensibilizzazione promossi dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Milano Monza Brianza nell’ambito di Salute Senza Frontiere II.

Il progetto, finanziato parzialmente dal bando di concorso Community Award Program 2019 promosso da Gilead Italia e realizzato in partnership con Fondazione ISMU, è giunto alla sua seconda edizione ha come obiettivo la promozione della health literacy per favorire la cultura della prevenzione oncologica all’interno delle comunità straniere della rete LILT.

Le attività di progetto, finanziate per il 2020 e prorogate al 2021 a causa della pandemia, hanno coinvolto 20 operatori sanitari e medici LILT e tre comunità – filippina (42%), maghrebina (22%) e alcuni gruppi provenienti dall’Africa Sub-Sahariana (33%).

Il lavoro condotto da LILT è stato monitorato e valutato dalla Fondazione ISMU che ha realizzato una ricerca-valutazione sul progetto, basata su questionari strutturati, semi-strutturati e focus group. L’approccio integrato si fonda sulla necessità di cogliere pienamente la complessità dell’oggetto della ricerca per includere nel concetto di salute-malattia anche la sfera della morale e della cultura. La finalità principale della ricerca è approfondire il ruolo dell’Ambasciatore LILT della salute nel percorso di sensibilizzazione per comprenderne l’efficacia all’interno del modello di educazione alla salute ideato e promosso da LILT.

La formazione per i medici e gli operatori italiani e stranieri ha avuto come obiettivo la creazione di un’équipe in grado di realizzare interventi di prevenzione primaria con i destinatari stranieri. I relatori hanno comunicato utilizzando la lingua madre delle comunità o lingue veicolari, come inglese e francese, per rendere comprensibili a tutti le informazioni condivise negli incontri.

La seconda azione del progetto è stata la formazione degli Ambasciatori LILT della salute, referenti delle comunità che fanno da ponte tra l’Associazione e la comunità di appartenenza. Sono stati precedentemente sensibilizzati e attivati sui temi della salute affinché coinvolgessero dal basso i propri pari, facendosi promotori di salute nelle comunità.

Per valutare l’efficacia della figura dell’Ambasciatore LILT della salute e del corso di sensibilizzazione alla prevenzione oncologica è stato somministrato un questionario di gradimento – tradotto in 3 lingue per facilitare la compilazione anche a chi ha una bassa conoscenza della lingua italiana – a tutti i partecipanti. Il corso è stato valutato molto positivamente dal 62% degli intervistati e per il 76% è stato molto importante per acquisire informazioni utili. Gli argomenti più interessanti hanno riguardato la sana alimentazione (45%) e le informazioni sulla programmazione di visite di prevenzione specifiche (31%).

La corretta alimentazione è stata riconosciuta come mezzo fondamentale per la prevenzione dei tumori, tanto che molti partecipanti hanno dichiarato di aver trasmesso le conoscenze acquisite sia in ambito familiare sia nella rete della comunità. Un punto importante è stata la conoscenza della cultura di provenienza da parte dell’équipe multiculturale di medici e operatori sanitari e della loro capacità di trovare combinazioni alimentari sane, ma legate alla tradizione. A conclusione del ciclo di incontri, in molti hanno cominciato a calendarizzare i controlli, coinvolgendo i familiari e condividendo le informazioni con i membri delle loro comunità. Una maggior attenzione è stata rilevata dalle donne, che si sono dimostrate inclini ad avviare percorsi di prevenzione oncologica, a differenza degli uomini che sono apparsi più restii ad affrontare il tema dei tumori maschili.

L’elemento che lega tutti i dati raccolti dalla Fondazione ISMU è l’indispensabile presenza degli Ambasciatori LILT della salute, sia donne sia uomini. Inoltre, la componente maschile è stata il valore aggiunto di questa edizione del progetto perché ha fatto emergere il punto di vista degli uomini e le loro fragilità rispetto al tema del tumore maschile e della prevenzione. La presenza degli uomini nel percorso formativo è stata ancora bassa e si auspica un maggiore coinvolgimento.

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