Centro Di Formazione In Cure Palliative - Inaugurazione

Pubblicato il 18 Giugno 2009

S’inaugura venerdì 19 giugno, con l’apertura dei lavori del primo dei tre workshop in programma, il Centro di Formazione in Cure Palliative, e sono già tutti esauriti i posti disponibili (una trentina) per ciascuno dei tre appuntamenti.

Il progetto, proposto dalla sezione di Biella della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt) e approvato dalla Lega Tumori nazionale, è realizzato in città in collaborazione con la Rete di Cure Palliative dell’Asl Bi e l’Associazione Cespi Centro Studi Professioni Sanitarie di Torino (una realtà con alle spalle un’esperienza pluriennale nel campo della formazione), e si rivolge a medici e infermieri professionali, a quelle figure cioè che operano e opereranno a stretto contatto con i malati oncologici allo stadio terminale e con i loro familiari. E infatti ‘Malati alla fine della vita: il ruolo dei familiari’ è il titolo sotto il quale vengono ricondotti i tre workshop, attraverso cui si articola un’offerta formativa di alto livello.

Arrivano da tutto il Biellese ma anche dalle province di Trento, Torino, Milano, Bolzano, Trieste, Aosta, Cuneo, Piacenza e Bergamo i partecipanti al primo incontro che si svolgerà a Città Studi venerdì 19 (ore 8.30-17) e sabato 20 giugno (ore 9-13) quando, a parlare sul tema ‘Lo studio delle famiglie nei percorsi di cura - Come condurre l’analisi di una famiglia e considerarla risorsa’, saranno il sociologo Marco Marzano dell’Università di Bergamo, le psicologhe Monica Agnesone e Laura Vasini dell’Aso San Luigi Orbassano e l’antropologa Antonella Caforio dell’Università Cattolica di Milano.

Nel corso della due-giorni i relatori faranno il punto sugli aspetti sociologici, psicologici, epidemiologici e antropologici delle cure familiari alla fine della vita e su quelli rituali del dopo morte, soffermandosi in particolare sui bisogni di malati, parenti e operatori coinvolti.

Questi gli altri due appuntamenti del Centro di Formazione in Cure Palliative: il 23 e 24 ottobre con ‘La famiglia e i luoghi della cura - Il ruolo della famiglia nella continuità delle cure’, a cui interverranno la professoressa Anna Cotugno dell’Università La Sapienza di Roma e il dottor Luciano Orsi dell’Hospice di Crema; e il 4 e 5 dicembre con ‘Lavorare con le famiglie - Il sostegno alle famiglie’, argomento che sarà trattato dal professor Sandro Spinsanti del Comitato etico degli Ospedali Riuniti di Bergamo, dal professor Giovanni Braidi dell’associazione Kairos, e dal regista Teo De Luigi.

“Si tratta di un progetto - spiega il presidente della sezione provinciale della Lega Tumori, il dottor Mauro Valentini - nel quale crediamo molto: essere soli, in certi momenti, per i familiari che hanno un proprio caro malato, può diventare tragico. E noi non vogliamo che a tragedia si aggiunga tragedia. Da qui l’importanza di rivolgersi direttamente alle famiglie, perché le cure palliative non riguardano solo il malato, ma coinvolgono anche i suoi familiari che, con l’aiuto e il sostegno di operatori (medici e infermieri) qualificati e professionalmente preparati, devono trasformarsi da “potenziali problemi” a “risorsa”, nella gestione della malattia del congiunto”.

“Nonostante sia la prima volta che una iniziativa di questo tipo viene organizzata sul territorio - aggiunge il dottor Carlo Peruselli, responsabile dell’Unità Operativa Cure Palliative dell’Asl Bi, uno dei conduttori dei tre workshop, insieme con la dottoressa Cesarina Prandi, presidente del Cespi - la risposta è stata molto soddisfacente: abbiamo raggiunto il numero massimo di iscritti, con partecipanti in arrivo da tutto il Nord Italia, compresa l’Emilia Romagna”.