Un adolescente su tre in Italia dichiara di non sapere cosa sia un tumore della cute né cosa sia il fototipo, ma si dichiara aperto ad informarsi attraverso strumenti digitali.
È questa la fotografia scattata dallo studio commissionato dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Milano Monza Brianza e condotto da EngageMinds HUB – Centro di Ricerca dell’Università Cattolica – che dà il via a un progetto rivolto ai giovanissimi sulla prevenzione dermatologica e dei tumori della cute.
Solo 1 giovane su 100 conosce tutti i fattori di rischio connessi allo sviluppo del tumore della cute, il 31% dei rispondenti non controlla mai la forma o il numero dei nei e 41% non è mai stato nella vita dal dermatologo.
Tuttavia, i giovani italiani si dimostrano consapevoli e interessati al valore della prevenzione. Il 96% degli intervistati riconosce l’importanza della prevenzione e il 91% dei controlli medici periodici. Il 72% ha dichiarato di volere ricevere più informazioni sui tumori della cute e su come prevenirli.
Anche tra i giovanissimi, con un’età media di 17 anni, viene riconosciuto il valore di conoscenze che possono ricevere da fonti esperte: il 37% esprime il desiderio di ricevere più informazioni da dermatologi, il 27% da pazienti che hanno vissuto in prima persona la malattia e il 24% dai propri insegnanti. Oltre all’autorevolezza dell’informazione, i giovani tendono a scegliere i canali a loro più funzionali. il 75% del campione piacerebbe poter acquisire conoscenze tramite app di realtà aumentata, social media o serious games dedicati.
Questi dati hanno spinto LILT a ideare SkinTip, un’app pensata come strumento di sensibilizzazione non diagnostico, che permette di verificare il proprio fototipo e dà la possibilità di prenotare una visita presso uno degli Spazi Prevenzione presenti sul territorio di Milano, Monza Brianza e relative province. Caratteristica di questa applicazione è l’intuitività e la semplicità nell’utilizzo: si parte con la definizione del fototipo, per poi passare al test ABCDE (Asimmetria, Bordi irregolari, Colore, Dimensioni, Evoluzione). L’applicazione è disponibile su Google Store e App Store.
Entrando nel dettaglio della ricerca, appare evidente che vivere in regioni marittime o nell’entroterra influisca sul grado di consapevolezza su queste tematiche: nelle regioni senza affaccio sul mare 4 giovani su 10 dichiarano di non aver mai sentito parlare di melanoma; a fronte di solo 2 su 10 tra coloro che abitano nelle regioni marittime. Il 63% dei rispondenti delle regioni montane e a fronte del 57% dei rispondenti delle regioni marittime dichiara di non controllare mai la forma o il numero dei suoi nei.
Tra le false credenze spicca quella per cui la montagna non costituisce un luogo a rischio di esposizione ai raggi solari: infatti, meno della metà (48%) dei rispondenti dichiara di proteggersi con adeguati mezzi solo al mare. Anche indossare un cappello per proteggersi dai raggi solari non sembra un’abitudine consolidata in questa fascia di popolazione: solo 1 su 10 dichiara di indossarlo spesso o sempre.
Il 36% dei giovani intervistati dichiara di scottarsi con alta frequenza (spesso o sempre), e 2 su 10 non usano mai la crema protettiva quando si espongono al sole. Il 40% la dimentica e per 2 su 10 è meglio non usarla per abbronzarsi subito. Il 57% del campione considera l’abbronzatura un modo per sentirsi meglio con sé stesso, o più attraente (58%), e più socialmente accettato (70%). Quasi 4 su 10, (39%), sono convinti che se si usa la crema solare, si può stare esposti al sole quanto si vuole. Inoltre, solo il 35% dei ragazzi usa un fattore di protezione solare superiore a 50.

