Con 10.000 nuovi casi ed oltre 2.000 morti all’anno, il cancro dell’endometrio detiene un primato alquanto infelice, ossia quello del tumore con l’incidenza in maggiore aumento, un trend unico tra i tumori ginecologici.
Tale neoplasia riguarda per il 90% dei casi donne tra i 50 e i 70 anni e si manifesta con un sanguinamento vaginale anomalo che consente una diagnosi precoce nell’80% dei casi.
La chirurgia è il trattamento maggiormente diffuso, rimanendo il cancro confinato all’utero quando viene diagnosticato per tempo, ma oggi è a disposizione anche Dostarlimab, un anticorpo monoclonale in grado di riattivare le naturali difese immunitarie dei pazienti oncologici.
Il nuovo metodo immunoterapico è stato approvato dall’Aifa, in anticipo su tutte le altre agenzie europee del farmaco, e i primi studi clinici mostrano un tasso di risposta incredibilmente elevato, dove con un follow-up prolungato le risposte immunitarie sono più durature e hanno un impatto decisivo sulla sopravvivenza delle pazienti trattate.
Fino a qualche anno fa un successo del genere sarebbe stato impensabile, ma con la nuova immunoterapia di Dostarlimab ora è possibile trattare il tumore dell’endometrio anche nelle sue fasi avanzate, poiché il farmaco permette letteralmente di ridestare il sistema immunitario sopito delle pazienti oncologiche.