UNO SPICCHIO D’AGLIO AL GIORNO AIUTA A PREVENIRE I TUMORI GASTROINTESTINALI

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C’è chi lo ama e chi lo detesta profondamente per via del suo odore pungente, ma l’aglio è da sempre conosciuto nella medicina popolare per le sue molteplici proprietà curative. Antibiotico naturale, toccasana per il sistema immunitario, regolatore della pressione sanguigna, equilibratore della flora intestinale, scudo contro i metalli pesanti, fonte di minerali, vitamine e principi attivi.

L’allium sativum, una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Amaryllidaceae (al pari di porri, cipolla e scalogno), è infatti ricco di allina, un principio attivo che trasformandosi in allicina a seguito della rottura delle proprie molecole genera diverse sostanze benefiche per il nostro organismo, come sostiene uno studio riepilogativo del National Cancer Institute di Bethesda in Maryland.

Tra queste, alcune sono anche in grado di rendere questa bulbosa un eccellente antitumorale capace di inibire l’azione dei cancerogeni che si possono formare all’interno degli alimenti e di ostacolare gli enzimi implicati nei meccanismi di cancerogenesi, così ritardando la crescita dei tumori oltre che promuovendone l’apoptosi -ossia il meccanismo di morte programmata di ogni cellula.

I tumori maggiormente interessati a tale azione anticancro dell’aglio sono quelli del tratto gastrointestinale, come risulta dalla pubblicazione “Garlic and onions: Their cancer prevention properties”, pubblicato su Cancer Prevention Review.

I benefici dell’aglio per l’intestino connessi alle sue virtù antitumorali non finiscono però qui. Infatti, tale alimento svolge anche un ruolo di riequilibrio del microbiota intestinale, le cui piene funzionalità risultano essenziali per stimolare un’adeguata risposta dell’organismo alle cure contro i tumori.

Il consiglio è insomma quello di consumare aglio, preferibilmente crudo, ogni giorno, poiché, come sostiene da sempre la LILT, la prevenzione inizia a tavola. Attenzione però a non abusare di questo alimento dalle molteplici virtù: uno spicchio basta, poiché un’ingestione eccessiva potrebbe causare irritazioni a danno delle pareti intestinali.