TUMORE DELLA VESCICA E RISPOSTA IMMUNITARIA

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Il tumore della vescica è uno dei tipi neoplasia tra i più responsivi su piano immunitario, ma il tasso di risposta duraturo si attesta, purtroppo, ancora al solo 25% dei casi trattati. Un problema che necessita di una soluzione migliorativa delle terapie e, ancora pima, di una maggiore targetizzazione dei pazienti da trattare con particolari tipi di immunoterapia.

A questo proposito i ricercatori del Cedars-Sinai Cancer di Los Angeles stanno svolgendo alcuni studi in grado di indirizzare con maggiore precisione i medici nella scelta dei trattamenti più efficaci contro i tumori, sulla base delle personali risposte immunitarie dei pazienti.

Nel corso dello studio sono così state identificate alcune firme genetiche utili a individuare i pazienti affetti da tumore alla vescica con maggiori probabilità di beneficiare di determinati farmaci immunoterapici, come ad esempio gli anti-PD-1 e anti-PD-L1.

Questi medicinali agiscono disattivando il meccanismo inibitore della risposta immunitaria innescato dal tumore stesso allo scopo di proteggersi dall’azione del nostro sistema immunitario e sono, in linea generale, considerati particolarmente efficaci.

Grazie alla scoperta di DDR1 e DDR2, due geni capaci di bloccare la risposta immunitaria a seguito dell’assunzione di farmaci immunoterapici come quelli sopra descritti, è stato anche possibile identificare quattro ulteriori forme geniche che associano la propria azione alla risposta immunitaria dell’organismo.

Questa scoperta ha già contribuito ad una più efficace ed efficiente definizione delle terapie da utilizzare con i pazienti oncologici, almeno sulla carta. Il prossimo passo sarà lo studio clinico delle evidenze scoperte, ma i dati finora ottenuti e analizzati sembrano promettere un grande risultato.