SCOPERTI GLOBULI BIANCHI “CORROTTI” CHE AIUTANO I TUMORI

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Per combattere il cancro, il nostro sistema immunitario utilizza svariati tipi di cellule, tra queste anche i globuli bianchi neutrofili. Tali molecole si trovano solitamente disposte in prossimità dei tumori, dove lavorano per contrastare la creazione di metastasi e uccidono le cellule tumorali.

Alcune volte, però, i globuli bianchi neutrofili cambiano casacca e passano da uno schieramento all’altro, diventando inibitori delle attività del sistema immunitario.

Nel corso di questa involuzione, le molecole assumono connotati differenti rispetto alla loro natura originaria e da oppositori dell’espansione tumorale si diffondono nuovamente nel sangue, trasformandosi in soppressori dell’attività delle altre cellule del sistema immunitario.

Questo è quanto scoperto dai ricercatori dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma durate uno studio condotto sul neuroblastoma infantile, il tumore solido più comune della prima infanzia.

Un meccanismo malevolo, che arriva a rendere inefficace anche le terapie antitumorali più avanzate, come quelle che si basano sulle cellule ingegnerizzate conosciute come Car-T. Un meccanismo di differenziazione che è oggetto di studio, così da trovare possibili soluzioni al processo di differenziazione che corrompe i globuli bianchi neutrofili ed evitare che diventino nemici dell’organismo che dovrebbero invece proteggere.