Riflessioni sulla prevenzione laica, in occasione dei 100 anni della LILT

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La prevenzione oncologica è l’obiettivo della LILT, che ha avuto il compito e il merito di diffondere la cultura stessa della prevenzione.

Su questo punto desidero fare alcune considerazioni pratiche.

Il messaggio di prevenzione, quando è promosso da medici o da infermieri, spesso è recepito come un messaggio di parte, e per questo ha una forza ridotta.
Quando invece è promosso da altre persone, che definisco laiche perché non appratenti al modo sanitario, ha indubbiamente una forza maggiore.
Questo significa che, per poterlo diffondere agli altri, ai familiari, agli amici e ai conoscenti, queste persone devono crederci profondamente.

E poi come diffonderlo?
Ognuno con i mezzi a sua disposizione, con il semplice passa-parola o anche con il proprio comportamento, che diventa un modello da imitare.
Un esempio classico è la mamma che fa prevenzione senologica e che la insegna alla propria figlia quando diventa adulta.

Un altro esempio è la parrucchiera o l’estetista che promuove la prevenzione presso le proprie clienti (in Alto Lario è attivo da 12 anni, con risultati molto positivi, il Progetto Bellezza e Prevenzione che ha coinvolto circa 20 estetiste e parrucchiere).
Un altro esempio importantissimo sono tutti i volontari e le volontarie LILT che, oltre al loro impegno e dedizione, “seminano prevenzione”.

Recentemente, parlando con Dolores Longhi, la conduttrice di Angoli di ETV, l’ho ringraziata di cuore perché è una giornalista che crede e promuove la prevenzione, ospitandomi spesso in trasmissione su questo argomento.
Anzi approfitto per ringraziare tutto lo staff di Espansione TV di Como perché è una televisione che fa prevenzione.

In conclusione desidero sottolineare l’importanza della prevenzione promossa dai laici, aggiungendo che chi ci crede ha il dovere di pubblicizzarla e diffonderla con i mezzi a sua disposizione.

Infine un mio sogno, che vorrei vedere concretizzato, è quello di istituire una task force di giovani laici, quindi escludendo gli studenti di medicina e di scienze infermieristiche, che si impegnino a promuovere la prevenzione presso i loro coetanei.
Questo in particolare è riferito alla prevenzione senologica, in considerazione del fatto che stiamo osservando un abbassamento dell’età di insorgenza del tumore della mammella (nel mio piccolo lo scorso anno ho operato di tumore della mammella tre ragazze sotto i 30 anni), ma anche alla prevenzione dei tumori della cute (melanomi), ricordando che di tumore, quando è preso in tempo, grazie alla diagnosi precoce, si guarisce.

Dr Giorgio M Baratelli
chirurgo senologo
Presidente LILT di Como