INQUINAMENTO ALL’ORIGINE DEL 10% DEI CASI DI CANCRO IN EUROPA

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Ogni anno, in tutta l’Unione europea, vengono diagnosticati 3 milioni di casi di tumore e i decessi sfiorano il milione e mezzo, causando anche un ingente danno economico, oltre che umano e sociale, che si stima essere di circa 178 miliardi di Euro.

Il 10% del totale dei casi di cancro europei è imputabile all’inquinamento ambientale e sui luoghi di lavoro, che causa 250.000 vittime ogni anno. Questo è quanto emerge dal nuovo rapporto dell’Agenzia per l’Ambiente dell’Unione europea “Battere il cancro: il ruolo dell’ambiente europeo”.

Ridurre l’inquinamento risulta quindi essere una necessità improrogabile, come stabilito dell’obiettivo “inquinamento zero” del Green Deal europeo volto anche a prevenire malattie e decessi.

Per proteggere la salute dei cittadini europei è necessario anzitutto ridurre gli inquinanti nel suolo, nell’acqua e nell’atmosfera, perché il benessere del Pianeta e quello delle persone che lo abitano sono sempre strettamente collegati.

Per questo, l’Unione ha già adottato misure rigorose in materia di inquinamento atmosferico ai sensi della direttiva sulla qualità dell’aria e la Commissione ha avviato una revisione di tali norme per allineare gli standard qualitativi e renderli ancora più stringenti a salvaguardia della salute umana.

In questa direzione si muove anche la Strategia europea “Dal produttore al consumatore”, che mira a ridurre considerevolmente i pesticidi nei cibi entro il 2030, e la Strategia in materia di sostanze chimiche sostenibili, che punta a vietare l’utilizzo delle sostanze chimiche più nocive nei prodotti di uso quotidiano.

Va ricordato, però, che il cambiamento verso un futuro in cui l’ambiente venga rispettato (e con esso anche la salute umana) dipende in primo luogo dalle nostre scelte quotidiane: dal nostro stile di vita e alle abitudini alimentari.