GENE P53: IL SEGRETO ANTI-CANCRO DEGLI ELEFANTI

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In natura, alcuni animali sembrano essere immuni dal cancro. Tra questi figurano gli elefanti, i quali a dispetto della loro longevità e delle imponenti dimensioni non contraggono praticamente mai la malattia più temuta e insidiosa di sempre.

Indagando la causa di tale immunità, i ricercatori hanno scoperto il segreto di questo invidiabile “superpotere”: la presenza nel loro organismo di ben 20 copie del gene p53, noto per essere in grado di sopprimere le cellule cancerose e arrestare sul nascere le mutazioni genetiche che danno origine alla patologia.

Di questo gene, gli esseri umani hanno solo una copia. Questo dato, anche preso singolarmente, potrebbe fare luce sul perché solo il 5% degli elefanti contrae il cancro nel corso della propria vita, rispetto al 17% degli esseri umani.

Un recente studio, tuttavia, ha individuato un secondo fattore che protegge gli intelligenti pachidermi dall’aggressione dei tumori: un autentico gene anti-cancro. L’unità ereditaria portatrice di tale sensazionale capacità si atteggerebbe a zombie, tornando in vita dopo la propria “morte” per difendere l’organismo dall’assedio del tumore.

Da queste scoperte discente uno studio italiano che ha preso in esame un organismo multicellulare tra i più semplici esistenti: il Tricoplax aderens. Questo minuscolo essere vivente, infatti, sembrerebbe in grado di riparare i danni subiti dal DNA a seguito di un irraggiamento con raggi X, per poi isolare le cellule danneggiate e proteggere quelle ancora sane.

Tale affascinante meccanismo potrebbe esistere anche in organismi più complessi, come i mammiferi, e un nuovo studio sta già indagando in tale direzione. In attesa che i risultati della ricerca ci offrano conoscenze capaci di fare nostri i misteri anti-cancro del regno animale, il primo segreto per prevenire la malattia consiste in una sana alimentazione accompagnata da costante attività fisica, come sostiene da sempre la LILT.