CANCRO E ANTIBIOTICO-RESISTENZA: I NUOVI FARMACI

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Il 18 novembre ricorre la Giornata europea degli antibiotici, un momento dell’anno in cui tirare le somme in merito a molti temi connessi all’utilizzo di tali farmaci. Tra questi l’antibiotico-resistenza, un fenomeno che rappresenta un problema potenziale per ciascuno di noi, ma che in molti casi si trasforma in una vera catastrofe per i pazienti più fragili come quelli oncologici, frequentemente colpiti da infezioni post-operatorie oppure a seguito della chemioterapia.

1 paziente oncologico su 5 viene infatti ricoverato per gravi infezioni, con una mortalità che riguarda un terzo degli 11.000 casi registrati ogni anno nel nostro Paese.

Un’emergenza nell’emergenza, che nonostante la corretta applicazione delle procedure di prevenzione negli ambienti ospedalieri, ha un effetto dirompente sulla convalescenza dei pazienti oncologici e si profila in rapida crescita a causa di un’eterogenea serie di fattori.

Primo fra tutti l’indebolimento del sistema immunitario causato dalla malattia stessa, la compresenza di più patologie, la riduzione dei globuli bianchi dovuta alla chemioterapia, le procedure invasive subite dai pazienti, i lunghi periodi degenza nelle strutture e, ovviamente, lo sviluppo di antibiotico-resistenza.

Scegliere l’antibiotico migliore e più adatto al momento e alla storia clinica del paziente è di fondamentale importanza, ma spesso per giungere alla soluzione corretta è necessario superare una serie di barriere economiche, sociali e normative, che si traducono in molti casi in un accesso non tempestivo ai farmaci.

Tuttavia, già oggi esistono antibiotici contro germi multiresistenti, che se utilizzati in modo corretto e responsabile possono migliorare l’efficienza della lotta contro l’antibiotico-resistenza e salvare la vita a migliaia di pazienti oncologici e non.