Quando il cancro resiste alle terapie

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Una ricerca spiega perché l’analisi genetica può fare la differenza

Circa il 90% dei tumori solidi e il 75% di quelli ematologici sono caratterizzati da instabilità genetica: in sostanza, le cellule di questi tumori cambiano continuamente il proprio patrimonio cromosomico, creando una sorta di caos cellulare che riesce a mandare in tilt le terapie chemioterapiche, che risultano dunque meno efficaci. Una ricerca internazionale guidata dall’Istituto Europeo di Oncologia e dall’Università Statale di Milano, ha analizzato il meccanismo con cui la cellula tumorale riesce a costruire questa “difesa” e esposto le linee cellulari cancerose di diversi tessuti (colon, polmone, pancreas) a una batteria di farmaci chemioterapici, confrontando i risultati prima e dopo l’esposizione: ebbene, la ricerca è riuscita ad individuare combinazioni di farmaci più efficaci e vantaggiose, proprio in virtù di questo studio “di precisone” sulle cellule. L’implicazione clinica di questa scoperta è decisamente incoraggiante e evidenza ancora una volta quanto le analisi genetiche e molecolari sui singoli tumori siano fondamentali per formulare trattamenti sempre più personalizzati ed efficaci.