Chi guarisce dal tumore ha più rischio di affrontarne un altro

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Gli ex pazienti sorvegliati speciali per evitare le recidive

Grazie ai progressi della ricerca e alle innovazioni in ambito medico-scientifico il cancro sta diventando una patologia sempre più guaribile, ma i dati dimostrano che sono proprio gli ex pazienti, coloro che hanno superato la malattia, a correre un rischio più elevato di sviluppare una nuova neoplasia. Una ricerca statunitense ha analizzato un campione di un milione e mezzo di pazienti tra i 20 e gli 84 anni, evidenziando che 156.000 di questi hanno avuto una nuova diagnosi di cancro dopo la guarigione e 89.000 non sono riusciti a sconfiggerlo per la seconda volta. Alla luce di questi numeri va considerato che la ricomparsa di un tumore è spesso associata alle stesse cause scatenanti della sua prima diagnosi: nei casi di cancro correlato al fumo ad esempio, il rischio di essere colpiti da un secondo tumore, anch’esso causato dal tabagismo, aumenta considerevolmente. Lo stesso si può osservare nelle neoplasie causate dall’obesità: anche in questo caso la possibilità di riammalarsi è elevata qualora l’eccesso di peso persista, continuando quindi a costituire il fattore scatenante per un nuovo tumore. In breve, i pazienti che si sono ammalati una prima volta non possono abbassare la guardia: ancora più degli altri devono impegnarsi nell’adottare stili di vita sani, praticare attività fisica, rispettare una dieta adeguata e spegnere definitivamente la sigaretta. Dal punto di vista di medici e terapeuti invece, si delinea di conseguenza come quanto mai necessario un monitoraggio più stretto e accurato nelle fasi di follow up e riabilitazione.