Uomini e donne contro il cancro: stessa malattia, cure differenti.

Canale

Lo dimostrano gli studi sulla medicina genere-specifica.

Una recente ricerca pubblicata dall’Università di Torino ha evidenziato un dato problematico quanto esteso circa l’impostazione del nostro sistema sanitario: l’assenza di un approccio medico genere-specifico. È comprovato che in ambito medico e farmacologico non esista una differenziazione sulla base del genere, nonostante gli studi dimostrino che uomini e donne si ammalano in modo diverso e, di conseguenza, che debbano essere curati con strumenti e terapie specifiche.  Basti pensare al caso del tumore mammario, che colpisce un’alta percentuale di donne, affiancate ormai da molteplici programmi di diagnosi precoce, quali screening oncologici, test e mammografie, ma che è quasi completamente ignorato dall’universo maschile. Qui il problema si fa evidente: la prevenzione per il tumore alla mammella è un servizio quasi inesistente per gli uomini, colpiti invece da un’elevata letalità nel caso in cui riscontrino questo tipo di carcinoma, per il quale, d’altra parte, la LILT chiede a gran voce e da tempo politiche sanitarie più incisive, a partire proprio dall’ampliamento dello screening.  “Anche se la scienza ha appurato le differenze di sesso e genere negli individui – come ha spiegato Silvia De Francia, farmacologa e ricercatrice dell'Università di Torino – queste, nella routine clinica specialistica e nella medicina di base non sono state ancora prese in seria considerazione". 
È necessario quindi, anche in ambito oncologico, trovare nuove consapevolezze per quanto riguarda le differenze diagnostiche e terapeutiche tra uomini e donne, la strada è ancora lunga e solo in questi ultimi anni il campo medico e universitario si sta lentamente muovendo in direzione di una maggiore equità.