Il Dolore, La Terapia, Il Processo Di Umanizzazione

Data
2011-06-20
Canale
LILT e Università di Bologna per il paziente oncologico

Martedì 14 giugno si è svolto a Roma - nell'ambito del Sanit, VIII Forum Internazionale della Salute - il Convegno nazionale "Dolore oncologico: una questione sociale". Organizzato dalla LILT, l'evento ha rappresentato l'occasione per illustrare il Progetto/Ricerca ESOPO - Epidemiological Study Of Pain in Oncology, promosso da LILT e Università di Bologna, Dipartimento di Sociologia.

Il prof. Bevere, Direttore della Programmazione del Ministero della Salute, ha portato il saluto del ministro Fazio e ha sottolineato l'impegno del Ministero in tema di dolore e umanizzazione delle cure. "La legge 38/2010 che garantisce e tutela il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore - ha affermato - è un importante successo dal punto di vista assistenziale e sanitario che assicura il rispetto della dignità e dell'autonomia della persona, oltre a garantire equità nell'accesso all'assistenza ed adeguatezza delle cure rispetto alle specifiche esigenze. Il Piano Sanitario Nazionale conterrà per la prima volta un capitolo dedicato a questo argomento e saranno introdotti indicatori grazie ai quali le performance delle strutture sanitarie potranno essere valutate anche in base alla capacità e alla sensibilità ad accogliere le persone malate". Il Presidente nazionale della LILT, prof. Francesco Schittulli, ha dunque ricordato come l'Ente, fin dalla sua nascita nel 1922, abbia continuativamente trattato gli aspetti relativi al dolore e alla sofferenza del paziente oncologico. "I centri di accoglienza per i malati in fase critica - ha proposto il prof. Schittulli - potrebbero essere perfezionati e resi multifunzionali, in modo da poter accogliere non soltanto i malati in fase avanzata, ma anche persone che hanno bisogno di riabilitazione fisica, psicologica, sociale e sarebbe opportuno inserire veri e propri spazi dedicati alla prevenzione perché tutto ciò significherebbe far vivere i malati in fase terminale in un contesto diverso, più attivo" Tra gli altri, il prof. Cipolla dell'Università di Bologna, il prof. Martoni, del S.Orsola di Bologna e la prof.ssa Zagonel dell'Istituto Oncologico Veneto, hanno illustrato il progetto ESOPO, che sarà attuato su tutto il territorio nazionale con il proposito di caratterizzare meglio il dolore oncologico corredandolo di tutte quelle informazioni che possono rivelarsi utili al fine dell'impostazione di un intervento terapeutico efficace e personalizzato.