Tabacco E Tabagismo. Diritti E Rovesci A 5 Anni Dalla Legge Sirchia

Data
2010-01-13
Canale
ALLARGARE IL DIVIETO DI FUMO: ISTITUIRE AREE PER FUMATORI NEGLI STADI

La proposta del prof. Schittulli, Presidente della LILT

Il 13 gennaio all’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria la LILT ha promosso l’incontro sul tema “Tabacco e tabagismo. Diritti e rovesci a 5 anni dalla legge: intervista al prof. Girolamo Sirchia”.

L’evento è stato organizzato in occasione della celebrazione in Italia della “Giornata nazionale per i diritti dei non fumatori” promossa da oltre 60 organizzazioni tra cui la LILT. Giunta alla nona edizione la Giornata da alcuni anni è stata fatta coincidere con la data di entrata in vigore (10 gennaio 2005) del divieto di fumare nei luoghi chiusi di lavoro e di svago.

Il prof. Giacomo Mangiaracina, direttore scientifico dell’Area Tabagismo della LILT, ha condotto l’intervista all’ex ministro Sirchia (parte 12). Sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della LILT prof. Francesco Schittulli, Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Carlo Rienzi, presidente del Codacons, Mario Bernardini, presidente dell’Associazione Stampa Medica italiana. Presenti, inoltre, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni scientifiche. Intervistando il prof. Sirchia, Mangiaracina ha sottolineato come il nome dell’ex ministro sia indissolubilmente legato alla “Legge antifumo” e la determinazione di Sirchia a difendere la legge. Una legge che ha portato benefici importanti alla salute dei cittadini e un reale cambiamento dei comportamenti degli italiani.
Non si è nascosto un dato preoccupante: per la prima volta dal 2005 il numero dei fumatori è tornato a salire raggiungendo la cifra di 13 milioni di persone. Nel 2009 un milione e 800 mila fumatori in più. Accendono la sigaretta 7,1 milioni di uomini e 5,9 milioni di donne. Ogni sei secondi, secondo l’OMS, si muore di fumo e il tabacco è responsabile di un decesso su dieci. Secondo il Ministero della Sanità si stima che in Italia siano attribuibili al fumo di tabacco dalle 70 alle 83 mila morti l’anno. Il prof. Sirchia, rispondendo alle domande, ha sostenuto che “l’investimento nella salute pubblica deve essere tra i primi impegni di un governo”, da qui la sua determinazione a far approvare la legge. Ha evidenziato come gli interessi che ruotano attorno al tabacco siano molti e “con forte penetrazione mediatica” ricordando che chi allora si mise “di traverso” all’approvazione della legge sosteneva che i luoghi di lavoro, di servizio, di commercio avrebbero perso il fatturato (cosa che si è dimostrata falsa): “tutto ciò era una manovra di resistenza delle lobby affinché la legge contro il tabagismo venisse dilazionata”.
Rispetto all’aumento dei fumatori Sirchia ha affermato che oggi i controlli sono diminuiti e che manca la volontà di portare avanti una legge che ha promosso la democraticità, la tutela dei diritti dei lavoratori, in particolare di chi è costretto a svolgere la propria attività in luoghi chiusi per molte ore.
Il prof. Schittulli, Presidente della LILT, nel suo intervento ha sottolineato come la LILT sia profondamente grata a Sirchia per la lotta nei confronti del tabagismo, lotta che la Lega ha intrapreso da decenni. Schittulli ha elencato poi le tre linee rispetto le quali chiede l’impegno del governo contro il fumo.
La prima riguarda il mondo della scuola. Gli interventi educativi devono essere effettuati a partire dalla scuola materna ed elementare, in considerazione del fatto che a quella età i bambini sono molto reattivi ai messaggi educativi. Un intervento pedagogico in ambito scolastico significa coinvolgere genitori e famiglie e fare in modo che i ragazzi di oggi diventino gli “educatori” di domani. Il secondo obiettivo è un efficace intervento affinché tutti i luoghi che sono presidio sanitario diventino davvero “liberi dal fumo”. “ Medici e operatori sanitari – ha affermato Schittulli - devono dare un messaggio positivo al paziente. Occorre per questo coinvolgere gli ordini dei medici, dei farmacisti e di tutti gli operatori sanitari.”
Terzo, ma non ultimo obiettivo, allargare il divieto di fumo ad alcuni spazi aperti come, per esempio, gli stadi. “Negli stadi – ha precisato – andrebbero predisposte delle aree specifiche per fumatori. Non è giusto che in due ore di partita chi non fuma si sorbisca il fumo passivo”.
Il sottosegretario Carlo Giovanardi ha recepito, nel suo intervento, la proposta della LILT di vietare il fumo anche in alcuni spazi aperti, a partire dagli stadi. “Anche allo stadio, sebbene sia uno spazio aperto – ha spiegato – chi non fuma è vittima del fumo degli altri. Mi sembra necessario quindi estendere la legge Sirchia anche agli stadi e ai luoghi di assembramento”.