Ojo de Dios, Guinness sub iudice

Pubblicato il 19 Aprile 2021

A causa di un cedimento di una delle braccia della croce linea

Salcioli: “Completeremo comunque l’opera

Colpo di scena al Salone degli Incanti nella tarda serata di sabato 17 aprile. Quando la filatura del grande Ojo de Dios, che l’arteterapeuta Francesca Salcioli stava completando a favore di Lilt Trieste, aveva superato i 370 cm di diagonale e il raggiungimento del primato mondiale sembrava a portata di mano, una delle braccia della croce lignea di supporto ha avuto un cedimento, mettendo in forse il riconoscimento da parte del Guinness Word Record.

Fino a quel momento la realizzazione dell’opera, in italiano Occhio di Dio, che ha un significato benaugurale, stava procedendo speditamente, coinvolgendo accanto all’artista numerose altre persone, in particolare medici che si sono spesi per srotolare e sistemare sul grande telaio in legno decine e decine di variopinti gomitoli in lana.

Considerato che questo Occhio di Dio è comunque vicinissimo a raggiungere un nuovo record mondiale, cercando di superare le difficoltà e lo smarrimento del momento, Francesca Salcioli e il direttivo di Lilt Trieste hanno deciso che nei prossimi giorni aggiusteranno il telaio e completeranno il disegno con un’ultima aggiunta di lana, visto che il primato è basato sulla misura e non sul tempo.

Nei laboratori aggiustiamo quotidianamente Ojo de Dios che si rompono: è naturale”, commenta l’arteterapeuta Francesca Salcioli, che ha condotto la performance. “Ed è proprio l’atto di superare la difficoltà, recuperare il lavoro e vederlo finito e bellissimo che ci fa amare ancora di più l’opera e ci ricorda come muoverci nell’affrontare gli ostacoli dei nostri giorni: quante volte dobbiamo riparare cose, situazioni, relazioni? Uno degli aspetti più profondi dell’Ojo de Dios è proprio questo: prenderci cura, anche quando è difficile, per assaporare dopo, con dolcezza, il vero senso della Provvidenza, che passa attraverso di noi”.

Ci auguriamo naturalmente che il Guinness World Record riconosca la nostra necessità di cura dell’opera, o che, in qualche modo, anche attraverso certificazioni indipendenti, il record possa essere riconosciuto” aggiunge Bruna Scaggiante, presidente della Lilt Trieste. “Siamo molto vicini al completamento dell’Ojo de Dios, che sarà un simbolo non solo di bellezza, ma anche di rinascita dalle difficoltà, uno stimolo a combattere e coltivare pazienza e perseveranza al contempo. Cercheremo per questo simbolo un’installazione in una location adeguata, dove molte persone possano, nel guardarlo, trovare conforto e ispirazione, oltre che ammirare una festa di colori”.

Nei prossimi giorni l’organizzazione condividerà il lavoro di aggiustamento e completamento, come fasi integranti della realizzazione, in attesa di scoprire dove verrà installata l’opera che è diventata, in particolar modo nell’esempio dei medici-artisti, un simbolo di una Trieste che non ha paura di darsi da fare, che è pronta alla condivisione e a lavorare in profondità e in una giusta leggerezza.

La filatura su è potuta realizzare grazie anche alla coorganizzazione del Comune di Trieste, che ha gentilmente messo a disposizione il Salone degli Incanti. Purtroppo a causa delle norme anti Covid la creazione dell’Ojo de Dios non era aperta al pubblico, ma in molti si sono fermati a guardarne lo sviluppo dalle grandi vetrate dell’ex Pescheria o hanno seguito la diretta sulla pagina Facebook di Lilt Trieste.

 

Ojio de Dios