Tumore del pancreas

Ogni anno sono circa 13.000 le persone colpite dal tumore del pancreas.

Torna su

Fattori di rischio

Una piccola percentuale di carcinoma del pancreas e dovuta all’azione di fattori genetici, tanto che si configura un carcinoma pancreatico familiare, anche se non è nota la mutazione causale.

Sono fattori di rischio il diabete non insulino-dipendente (ovvero quello che in genere si manifesta dopo i 45 anni di età), la pancreatite cronica e alcune malattie genetiche rare quali la sindrome di von Hippel-Lindau e la neoplasia endocrina multipla di tipo I.

Anche alcol e caffè sono sospettati di favorirne lo sviluppo (anche se la correlazione non appare certa), così come alcune esposizioni professionali a solventi di uso industriale e agricolo e a derivati della lavorazione del petrolio.

Torna su

Come si previene

È senza dubbio importante non fumare, dal momento che il fumo di sigaretta rappresenta il carcinogeno piu chiaramente implicato nel determinismo di una neoplasia maligna pancreatica, e avere una dieta ricca di verdure e frutta fresca di stagione e povera di alcol.

Le persone che hanno altri casi di tumore del pancreas in famiglia dovrebbero sottoporsi a controlli periodici.

Torna su

Diagnosi precoce

La diagnosi precoce può essere ottenuta attraverso periodiche ecografie dopo i 60 anni, nei soggetti a rischio.

Torna su

Segni clinici

Purtroppo il tumore del pancreas in fase precoce non dà segni particolari. La diagnosi spesso viene fatta quando la malattia è già estesa. Possono così manifestarsi perdita di peso e di appetito, ittero, dolore localizzato all’addome superiore o medio, spesso irradiato in regione dorsale, astenia, nausea o vomito.

Torna su

Protocolli diagnostici

Esami ematochimici, ecografia addominale, TAC e/o RMN e colangio RMN, ecoendoscopia, PET-TAC, CPRE e/o PTC, biopsia e markers tumorali (CEA, Ca 19.9).

Torna su

Trattamento

Resezioni pancreatiche tipo duodenocefalopancreaectomia, resezione pancreatica distale, pancreasectomia totale, interventi derivativi biliari o digestivi nei casi inoperabili ed ostruenti.

Applicazione di endoprotesi biliari per via endoscopica.

Chemioterapia e radioterapia.

Torna su