GIORNATA MONDIALE SENZA TABACCO

La Lilt presenta i risultati di una ricerca sul tabagismo tra giovani e donne: sempre più consapevoli dei rischi ma non riescono a smettere. La fine delle restrizioni Covid momento cruciale per la ripresa del tabagismo.

Roma, 31 maggio 2021 – LILT -Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ha presentato oggi, nel corso di un evento online in occasione della Giornata Mondiale Senza Tabacco, i risultati di una ricerca sul tabagismo che ha ingaggiato come target principale i giovani e le donne: due categorie che, come la LILT denuncia da tempo, interessano in maniera preoccupante e crescente il fenomeno della dipendenza da tabacco.

L’indagine, condotta da GPF- Inspiring Research per LILT, ha preso in esame in campione di 2000 persone (ragazzi in età compresa tra i 14 e i 25 anni e donne tra i 25 e 45 anni): tra i principali obiettivi, capire i comportamenti dei tabagisti in queste fasce di età, misurarne la consapevolezza in termini di rischi per la salute e, in ultimo, ottenere una fotografia di quanto e come sia mutato il tabagismo in questi soggetti in oltre un anno di chiusure e socialità ridotta a causa della pandemia Covid.

Gli adolescenti e preadolescenti fumatori sono un target estremamente influenzabile dalle mode e dalle amicizie, con la voglia di «sperimentare e di infrangere le regole», fumano quasi esclusivamente in gruppo, in maniera casuale/episodica e «di nascosto dai genitori» e hanno un vissuto ambivalente del fumo: percepiscono il fumo come qualcosa di sgradevole, ma divertente, che genera appartenenza e momenti di condivisione, in un contesto di emulazione dei coetanei. Secondo la ricerca, hanno una percezione ridotta e talvolta deformata del pericolo rispetto al dichiarato, ovvero, identificano il fumo come qualcosa di molto nocivo per la salute, grazie alle spiegazioni scolastiche e dei genitori, ma si autoconvincono per contro che “non è poi così pericoloso” essendo circondati da fumatori senza patologie gravi o che hanno già smesso. Eppure, come confermato dalla maggioranza degli intervistati, l’età della prima sigaretta è tra i 14 e i 17 anni: questa è una fase cruciale, nella quale è, inaspettatamente, più facile smettere, proprio perché il consumo di tabacco è più sporadico, nascosto in famiglia, spesso legato esclusivamente alla sfera sociale e la dipendenza non è ancora sviluppata. È nel passaggio da teenager a giovani adulti che spesso il vizio della sigaretta di radica e consolida: la media di consumo in questa fascia di età, dicono i dati dell’indagine, è di 10-20 sigarette al giorno, motivata spesso dalla necessità di gestire l’ansia e lo stress, magari a causa dello studio (gli studenti fuori sede, ad esempio, lontano dallo sguardo dei genitori, tendono ad abusarne di più).

Se con il passare dell’età, in base a quanto emerso dalla ricerca, la sigaretta passa gradualmente da essere segno di emancipazione a motivo di vergogna, guardando in particolare al target donne, l’indagine evidenzia come nel tabagismo femminile pesi molto la componente emotiva: il senso di colpa per essere un esempio negativo, ad esempio di fronte ai genitori o nei confronti dei figli, è emerso in molte delle intervistate. La stragrande maggioranza smette di fumare in gravidanza ma dopo il parto, spesso già in allattamento, riprende: causa di questo, sempre secondo l’indagine, sono principalmente il sovraccarico di responsabilità e il senso di solitudine che spesso patiscono le neomamme.

Infine, un netta ricaduta sulle abitudini dei fumatori, lo ha avuto senza dubbio la pandemia Covid-19: lo smartworking e la socialità ridotta hanno inciso invertendo le tendenze e limitando le «abitudini sociali» compreso il «fumare in comunità»: da un parte, per le donne abituate a fumare fuori casa, la vicinanza costante ai figli ha ridotto drasticamente il numero di sigarette fumate; dall’altra le donne abituate a fumare in casa, hanno incrementato il numero di sigarette e le occasioni e momenti di consumo. Nei giovani, ma soprattutto nei giovanissimi, la didattica a distanza e le restrizioni, hanno eliminato la componente sociale con conseguente riduzione contingente del fumo. La fine del lockdown si configura quindi come un momento cruciale di riassestamento sociale e ripartenza del tabagismo a livello sociale e individuale.

Come LILT lottiamo ogni giorno per un futuro senza tabacco” ha detto il Presidente Nazionale della LILT Francesco Schittullisiamo impegnati tutto l’anno in campagne di sensibilizzazione, produzione di opuscoli informativi e programmi sul territorio per la dissuefazione da fumo. Rimane sempre attivo il nostro numero anonimo e gratuito SOS LILT 800998877 per offrire supporto in linea a chi vuole smettere”.