CAMPAGNA DI PREVENZIONE LILT dal 1 al 31 MAGGIO DELLE MALATTIE CORRELATE AL FUMO

Pubblicato il 2 Maggio 2024

Il primo passo, per un’efficace azione di prevenzione del cancro al polmone, è smettere di fumare.

Il tumore del polmone è, nella maggioranza dei casi, una malattia creata dall’uomo, essendo strettamente correlata all’uso del tabacco, il cui consumo è aumentato nel corso degli anni e mentre negli anni passati il tumore polmonare veniva diagnosticato prevalentemente nel sesso maschile, oggi, a causa dell’aumento della diffusione del fumo tra le donne, è diventato la prima causa di morte per neoplasia anche nel sesso femminile, superando il tumore al seno.

Anche nel vapore delle sigarette elettroniche sono presenti elevate quantità di particelle: è stato dimostrato che il particolato può provocare il cancro, infatti l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) lo ha classificato come sicuramente cancerogeno per l’essere umano.

L’85-90 per cento dei tumori polmonari è attribuibile al fumo di sigaretta.

“Il consumo di tabacco è coinvolto nella maggior parte delle malattie polmonari – spiega il dott. Gianbruno Lo Porto, pneumologo - tra cui BPCO, fibrosi polmonare idiopatica e asma, rendendo queste malattie ancora più gravi.

I fumatori hanno 12-13 volte in più la probabilità di morire di BPCO rispetto ai non fumatori. La prevenzione, non fumare o smettere di fumare, e la diagnosi precoce sono gli unici strumenti che abbiamo e che possono cambiare la nostra vita”.

Un passaggio fondamentale è il colloquio con gli esperti di un centro antifumo, perché questa è anche un’occasione preziosa per motivare a smettere di fumare, aiutare chi non ce la fa o chi teme di ricaderci.

Con la campagna di prevenzione delle malattie correlete al fumo intendiamo ottimizzare i programmi di screening per le malattie cardiopolmonari legate ai danni da fumo e l’esame spirometrico, che misura la capacità respiratoria e la salute dei polmoni, può essere utilizzato per diagnosticare e monitorare le affezioni polmonari.

“Il fumo di sigaretta e il consumo di alcol sono i principali fattori di rischio anche per i tumori della laringe e della faringe – afferma il dott. Giancarlo Palmeri, otorinolaringoiatra - il 90 per cento circa dei pazienti affetti da queste neoplasie fuma e beve. Un esame del distretto orale e faringo-laringeo potrebbe essere particolarmente utile per la diagnosi precoce di malattia per tutti i soggetti di età superiore a 60 anni, fumatori e bevitori”.


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